TECNICHE DI RESTAURO
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Alcune tra le opere piu' belle di tutti i tempi
Masaccio – Il pagamento del tributo
Il “Pagamento del tributo” è un affresco di Masaccio facente parte della decorazione della Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. L’opera, databile al 1425 circa (255×598 cm), ritrae una scena delle storie di San Pietro in cui Gesù lo invita a pagare il tributo chiesto da un gabelliere per entrare nella città di Cafarnao. Si tratta della scena universalmente riconosciuta come una delle più alte espressioni dell’arte masaccesca e del primo Rinascimento in generale.
Piero della Francesca – Flagellazione di Cristo
La “Flagellazionedi Cristo” è un dipinto, tempera su tavola (58,4×81,5 cm) di Piero della Francesca, di datazione incerta (oscillante tra il 1444 e il 1470). La tela è conservata nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino.
Jean Fouquet – Madonna (particolare de Il dittico di Melun)
Il “Dittico di Melun” (1450 circa), commissionato per un altare della cattedrale di Melun, eretto in memoria di Agnès Sorel, amante di Carlo VII e morta nel 1450, di cui il committente era esecutore testamentario. Il dittico, da cui proviene anche il piccolo tondo con l’autoritratto dell’artista ora al Louvre, in cui riesce a conciliare le influenze fiamminghe ed italiane in un plasticismo nuovo che influenzerà a lungo l’arte francese.
Andrea Mantegna – Cristo morto
Il “Cristo morto” (noto anche come “Lamento sul Cristo morto” o “Cristo morto e tre dolenti”) è uno dei più celebri dipinti di Andrea Mantegna, tempera su tela (68×81 cm), databile con incertezza tra il 1475-1478 circa e conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano. L’opera è celeberrima per il vertiginoso scorcio prospettico della figura del Cristo disteso, che ha la particolarità di “seguire” lo spettatore che ne fissi i piedi scorrendo davanti al quadro stesso. Considerata uno dei vertici della produzione di Mantegna, l’opera ha una forza espressiva e al tempo stesso una compostezza severa che ne fanno uno dei simboli più noti del Rinascimento italiano.
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Sandro Botticelli – La nascita di Venere
La “Nascita di Venere” è un dipinto a tempera su tela di lino (172×278 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1482-1485 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Opera iconica del Rinascimento italiano, spesso assunta come simbolo della stessa Firenze e della sua arte, faceva forse anticamente pendant con l’altrettanto celebre Primavera sempre di Botticelli, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici. Rappresenta una delle creazioni più elevate dell’estetica del pittore fiorentino, oltre che un ideale universale di bellezza femminile. La Nascita di Venere è da sempre considerata l’idea perfetta di bellezza femminile nell’arte. Così come il David è considerato il canone di bellezza maschile. Poiché entrambe le opere sono conservate a Firenze, i fiorentini si vantano di possedere i canoni della bellezza artistica all’interno delle mura cittadine.
Leonardo da Vinci – L’ultima cena
“L’Ultima Cena” è un dipinto parietale a tempera grassa (e forse altri leganti oleosi) su intonaco (460×880 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1494-1498 e conservato nell’ex-refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Si tratta della più famosa rappresentazione dell’Ultima Cena, capolavoro di Leonardo e del Rinascimento italiano in generale. Nonostante ciò l’opera, a causa della singolare tecnica sperimentale utilizzata da Leonardo, incompatibile con l’umidità dell’ambiente, versa da secoli in un cattivo stato di conservazione, che è stato almeno fissato e, per quanto possibile, migliorato nel corso di uno dei più lunghi e capillari restauri della storia, durato dal 1978 al 1999 con le tecniche più all’avanguardia del settore. Nel 2008 il Cenacolo è stato visitato da 335.011 persone.
Leonardo da Vinci – La Gioconda
La “Gioconda”, nota anche come “Monna Lisa”, è un dipinto a olio su tavola di pioppo (77×53 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1514 circa e conservata nel Museo del Louvre di Parigi. Opera emblematica ed enigmatica, si tratta sicuramente del ritratto più celebre del mondo, nonché di una delle opere d’arte più note in assoluto, oggetto di infiniti omaggi, tributi, ma anche parodie e sberleffi. Il sorriso impercettibile della Gioconda, col suo alone di mistero, ha ispirato tantissime pagine di critica, di letteratura, di opere di immaginazione, di studi anche psicoanalitici. Sfuggente, ironica e sensuale,la Monna Lisaè stata di volta in volta amata, idolatrata, ma anche derisa o aggredita. Vera e propria icona della pittura, è vista ogni giorno da migliaia di persone, tanto che nella grande sala in cui è esposta un cordone deve tenere a notevole distanza i visitatori: nella lunga storia del dipinto non sono mancati i tentativi di vandalismo, nonché un furto rocambolesco che in un certo senso ne ha alimentato la leggenda.
Raffaello Sanzio – La scuola d Atene
La Scuola di Atene è un affresco (770×500 cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509-1510 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro “Stanze Vaticane”, poste all’interno dei Palazzi Apostolici. Rappresenta una delle opere pittoriche più rilevanti dello Stato della Città del Vaticano, visitabile all’interno del percorso dei Musei Vaticani.
Michelangelo Buonarroti – La cappella sistina
La “Cappella Sistina”, dedicata a Maria Assunta in Cielo, è uno dei più famosi tesori culturali e artistici della Città del Vaticano, inserita all’interno del percorso dei Musei Vaticani. Fu costruita tra il 1475 e il 1481, all’epoca di papa Sisto IV della Rovere, da cui prese il nome. È conosciuta in tutto il globo sia per essere il luogo nel quale si tengono il conclave e altre cerimonie ufficiali del Papa (in passato anche alcune incoronazioni papali), sia per essere decorata con una delle opere d’arte più conosciute e celebrate della civiltà artistica occidentale, gli affreschi di Michelangelo Buonarroti, che ricoprono la volta(1508-1512) e la parete di fondo (del Giudizio Universale) sopra l’altare (1535-1541). Essa è considerata forse la più completa e importante di quella «teologia visiva, che è stata chiamata Biblia pauperum». Le pareti inoltre conservano una serie di affreschi di alcuni dei più grandi artisti italiani della seconda metà del Quattrocento (Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Pinturicchio,Domenico Ghirlandaio, Luca Signorelli, Piero di Cosimo e altri).
Tiziano Vecellio – Venere di Urbino
La “Venere di Urbino” è un dipinto ad olio su tela, conservato alla Galleria degli Uffizi a Firenze, di cm 119 x 165 realizzato nel 1538 dal pittore italiano Tiziano Vecellio.
Caravaggio – Medusa
Esistono due versioni di Medusa realizzate dal pittore italiano Caravaggio: la prima (detta Murtola dal nome del poeta che ne scrisse un poema) è un dipinto ad olio su tela, montato su uno scudo convesso di legno di cm 50 x 48, eseguito nel 1596 . L’opera si trova in una collezione privata in Italia. La seconda, ispirata dalla prima, è stata commissionata dal cardinal Del Monte per Ferdinando I de’ Medici. Anche qui si tratta di un dipinto ad olio montato su uno scudo convesso di legno, e di dimensioni leggermente più grandi rispetto alla prima versione (cm 60 x 55). È conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Rembrandt Harmenszoon van Rijn – La ronda di notte
La Ronda di notte, noto anche come La compagnia del Capitano Frans Banning Cocq, è un dipinto ad olio su tela di cm 363 x 437 realizzato nel 1642 dal pittore Rembrandt Harmenszoon Van Rijn. È conservato al Rijksmuseum di Amsterdam.
Johannes Vermeer – Ragazza con l’orecchino di perla
La Ragazza con l’orecchino di perla o Ragazza col turbante è uno dei più famosi quadri di Jan Vermeer. Pare che l’artista olandese lo abbia dipinto fra il 1665 ed il 1666 (secondo alcune fonti in anni ancora successivi). Dipinto ad olio su tela, misura 44,5 ×39 cm ed è conservato al Mauritshuis dell’Aia.
Canaletto -Piazza San Marco
1735-40 National Gallery of Art atWashington D.C
Claude Monet – Impression, soeil levant
Impressione. Levar del sole (in francese: Impression, soleil levant) è un dipinto ad olio su tela di 48 x 63 cmrealizzato nel 1872 dalpittore francese Claude Monet, dal cui titolo deriva il nome Impressionismo. È conservato al Musée Marmottan Monet di Parigi.
Vincent Van Gogh – Campo di grano con volo di corvi
Campo di grano con volo di corvi è un dipinto ad olio su tela di cm 50,5 x 103 realizzato nel luglio del 1890 da Vincent van Gogh. È conservato al Van Gogh Museum di Amsterdam. Si ritiene comunemente, ma probabilmente erroneamente, che questo sia stato l’ultimo quadro dipinto da Van Gogh prima di morire. Gli storici dell’arte sono infatti incerti su quale sia l’ultimo dipinto di Van Gogh, dal momento che non esistono fonti documentali al riguardo. Critici e storici dell’arte vedono, generalmente, in questo quadro una rappresentazione dello stato d’animo tormentato di Van Gogh: un cielo scuro e minaccioso, l’indecisione dei tre percorsi che vanno in direzioni diverse e i corvi come presagio di sventura o di morte.
Edvard Munch – L’urlo
“L’urlo”, o anche “Il grido”, è un celebre dipinto di Edvard Munch (titolo originale in norvegese: Skrik). Realizzato nel 1893 su cartone con olio, tempera e pastello, come per altre opere di Munch è stato dipinto in più versioni, quattro in totale; quella collocata alla Nasjonalgalleriet di Oslo ha dimensioni 83,5 x66 centimetri.
Gustav Klimt – Il bacio
Il bacio è un olio su tela di 180 × 180 cm, realizzato nel 1907-08 dal pittore austriaco Gustav Klimt.
Quest’opera, in pieno accordo con i canoni dello stile Liberty, è dipinta su tela con decorazioni e mosaici (Klimt aveva un debole per i mosaici diRavenna) in color oro sullo sfondo.
Pablo Picasso – Les Demoiselles d’Avignon
“Les Demoiselles d’Avignon” è uno dei più celebri dipinti di Pablo Picasso. È un olio su tela, realizzato nel 1907, di misura cm 243,9 x 233,7. È conservato al MoMA di New York. Il quadro mostra cinque prostitute in un bordello di calle Avignon, a Barcellona. Picasso creò oltre un centinaio di studi preparatori e schizzi in preparazione a questo lavoro, uno dei più importanti nello sviluppo iniziale del Cubismo. Quando fu esposto per la prima volta nel 1916, il quadro fu tacciato di immoralità. Molti critici trovarono delle somiglianze tra quest’opera e Les Grandes Baigneuses di Cézanne, connessioni messe però in discussione dai commentatori successivi.
Henri Matisse – La danse
La Danza (La danse) è un dipinto di Henri Matisse. Esistono due versioni del dipinto, una conservata al Museum of Modern Art di New York che è del 1909 e l’altra al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo che è del 1910.
Salvador Dalì – La persistenza della memoria
“La persistenza della memoria” (conosciuto anche come “Gli orologi molli”) è un dipinto ad olio su tela di cm 24 x 33 realizzato nel 1931 dal pittore spagnolo Salvador Dalí. È conservato alMuseum ofModern Art diNew York. Il quadro venne esposto nel gennaio del 1932 alla mostra retrospettiva dedicata ai surrealisti, nella Galleria Julien Levy di New York, e poco dopo acquistato dal Museum of Modern Art.